La ritenzione dell’uovo
ritenzioneE’ una malattia che può colpire tutte le specie di uccelli, notevolmente più frequente nei volatili di piccola taglia quali canarini, diamanti australiani, pappagallino ondulato, inseparabile, calopsitte, cocorite e fringuelli.

La ritenzione dell’uovo è una malattia che può colpire tutte le specie di uccelli, tuttavia è notevolmente più frequente nei volatili di piccola taglia quali canarini, diamanti australiani, pappagallino ondulato, inseparabile, calopsitte, cocorite e fringuelli.

A cose normali, nella maggior parte delle specie di uccelli, la femmina depone le uova ogni 24-48 ore; se i tempi si allungano e il transito dell’uovo attraverso l’ovidutto avviene in tempi superiori alle 72 ore, con il volatile che mostra malessere ed evidenti sforzi nel tentativo di espellere l’uovo, siamo di fronte ad un caso di ritenzione.

La ritenzione è un problema serio ed è considerata una situazione di emergenza, che ha bisogno di cure urgenti, delicate e professionali; purtroppo, alcuni uccelli possono soccombere a dispetto delle cure prestate. L’uovo che non può essere espulso determina delle compressioni sugli organi addominali, difficoltà nella defecazione e disturbi della circolazione. In casi più gravi si può avere lacerazione dell’ovidutto e conseguente peritonite, la femmina resta accovacciata sul fondo della gabbia o nel nido, l’addome è rigonfio e la respirazione affannosa.

ritenzioneA volte può presentarsi la paralisi di una zampa, come conseguenza della compressione dell’uovo sul nervo ischiatico. In genere l’uovo ritenuto si sente facilmente alla palpazione dell’addome con le dita oppure, a volte, può essere necessaria una radiografia.

Infezioni, traumi all’apparato riproduttivo, inadeguata area di nidificazione, uovo eccessivamente grosso, obesità e problemi nutrizionali sono alcuni dei fattori coinvolti in questo problema, gli uccelli con alimentazione di semi poveri o quelli con un inadeguato apporto di calcio sono particolarmente a rischio; anche un uovo troppo morbido o fattori ambientali che inducono ipotermia possono causare il problema.

Vedi anche:  Respirazione negli uccelli

In tutti i casi di ritenzione dell’uovo bisogna al più presto portare il volatile dal Veterinario che potrà giudicare, a seconda del caso e delle condizioni generali dell’animale, quale trattamento sia più indicato.

Si tratta, infatti, di una patologia che può mettere a repentaglio la vita del volatile se non si interviene prontamente o si fa in modo sbagliato. La femmina che non riesce a deporre l’uovo andrebbe posta in un ambiente caldo (30-35 gradi) e umido (non inferiore all’80%), questo semplice accorgimento potrebbe già risolvere i casi meno problematici.

Una volta che l’uccello è più stabile, possiamo provare dolcemente a far espellere l’uovo con la pressione digitale e lubrificare la cloaca con olio, per facilitare l’espulsione dell’uovo. In alcuni casi è può risultare utile iniettare lentamente in ovidutto, con un sottile catetere attraverso la cloaca, della soluzione salina sterile e calda in modo da reidratare ovidutto.

La somministrazione di calcio gluconato e ossitocina stimola la contrazione dell’ ovidutto e agevola l’espulsione dell’uovo; tuttavia questa terapia è controproducente, per l’alto rischio di lacerazione, nei casi in cui le dimensioni dell’uovo siano superiori a quelle del canale pelvico o qualora vi siano aderenze del guscio con la parete dell’ovidutto.

In queste situazioni l’unica soluzione possibile è l’intervento chirurgico. I problemi maggiori si verificano se l’uovo non viene espulso perché è senza guscio o ha un guscio molle, in tali casi la diagnosi può essere effettuata solo con un’ecografia e occorre l’intervento urgente di un Veterinario.

Infatti, può risultare indispensabile somministrare corticosteroidi per combattere lo shock o fluidi per volatili con disidratazione. Qualora fosse possibile estrarre l’uovo semplicemente con un intervento manuale, sospingendolo delicatamente verso la cloaca, intervento che se viene eseguito da persona inesperta potrebbe danneggiare gravemente l’ovidutto. In alternativa, è utile aspirare il contenuto dell’uovo con una siringa in modo da ridurne la pressione interna e permetterne quindi l’espulsione.

Vedi anche:  Gatti